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Kraftwerk, il suono di un passato futuro.

 da www.princefaster.com https://www.princefaster.it/kraftwerk-il-suono-di-un-passato-futuro/ Nel 1997, il  New York Times  ha definito i  Kraftwerk  i  “Beatles della musica dance elettronica”  e il parallelo è stato a più riprese riproposto da pregiate riviste musicali e di cultura generale come Rolling Stone, The Guardian o LA Weekly che ne hanno anche esteso la portata con titoli come “Kraftwerk Are More Influential Than The Beatles”. Non si tratta solo di titoli ad effetto né di un paragone propriamente musicale, ma di prendere in esame gli impatti che determinate scelte, incluse certe volte in specifici dischi “epocali” o disseminate attraverso vari lavori, abbiano avuto sui gusti del pubblico, sulle scelte di migliaia di musicisti e sugli stili musicali degli anni successivi, o semplicemente sulla capacità che queste due band, anche inconsapevolmente, hanno avuto di prevedere quali sarebbero stati gli sviluppi della popular music. A distanza di 50 anni non vi sono più dubbi sui
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un articolo scritto per la scomparsa di Alessandro Alessandroni

Alessandro Alessandroni, death of the whistle The Man Alessandro Alessandroni died on March 26 (2017) at 92 years. Composer, conductor and multi-instrumentalist he will be remembered for his skills as a guitarist and whistler in many famous Italian and international cinema soundtracks Alessandroni began to play various instruments such as guitar, mandolin, piano, flute and sax like a self-taught.  After graduating from the conservatory of Rome he began to work with the “Fonolux” society as member of orchestra for film music. In that period he met Nino Rota who discovers his talent as a whistler. He was nicknamed "whistle" (“fischio”) by director Federico Fellini. Its crisp, clean whistle has been appreciated by many Italian composers of film.  In 1964 Ennio Morricone calls him to make a "fischiatina" (“a little whisper”) for a unknown western movie by Sergio Leone and this song was the theme of the titles of "A Fistful of Dollars". On this music Alessandro

BEST ALBUMS 2021 selected by AMPTEK

Si fa sempre più complessa una categorizzazione per generi di una popular music sempre più trasversale e contaminata. C’è ormai una sovrapposizione di strumenti e di stili, si fanno sempre più sbiadite le categorie del 900. Suoni digitali e strumenti tradizionali non stabiliscono più confini precisi fra generi o gruppi etnico sociali, siamo nello style fluid dell’elettronica dove si definiscono nuovi territori underground. Best Albums 2021 1. Arca – Kick II – Kick III – Kick IIII – Kick IIIII 2. Patricia Taxxon - The Flowers of Robert Mapplethorpe 3. Moor Mother – Black Encyclopedia of the Air 4. Sons of Kemet – Back to the Future 5. Maxwell Sterling – Turn of Phrase 6. Koreless – Agor 7. Proc Fiskal – Siren Spine Sysex 8. Floating Points, Phaorah Sanders, London Symphony Orchestra – Promises 9. ---__--___ - The Heart Pumps Kool-Aid 10. Ziur – Antifate 11. Low – Hey What 12. Dialect – Under~Between 13. Smerz – Believer 14. Injury Reserve – By the Time I Get

il brano di Charles Manson rielaborato dai Beach Boys

 E' il 9 agosto del 1969 quando  Susan "Sadie" Atkins, Charles "Tex" Watson,  Linda Kasabian e Patricia Krenwinkel della "Family" di Charles Manson uccidono l'attrice Sharon Tate, in quel momento incinta del marito Roman Polanski, e altre tre persone al 10050 di Cielo Drive a Los Angeles. A distanza di poche ore saranno assassinate anche altre persone scelte a caso nella stessa zona con le stesse modalità: l'imprenditore Leno LaBianca e sua moglie Rosemary. La casualità della scelta delle vittime rese le indagini inizialmente confuse fino a quando il procuratore Vincent Bugliosi formulò le accuse contro i membri della "Family" di Charles Manson svelando al mondo che un gruppo di hippies era stato manipolato da un guru criminale e psicopatico assassinando crudelmente varie persone e commettendo una serie di innumerevole di reati a contorno. Fino a quel momento le indagini avevano riguardato lo spaccio di stupefacenti e la criminalità l

Un articolo di Muzak su Francesco de Gregori, quando la stampa musicale non aveva peli sulla lingua

Negli anni '70 italiani si era formata una critica musicale, politicizzata e ma molto preparata, che raccontava i fenomeni della musica popolare senza i condizionamenti dovuti ai rapporti economici che esistono ormai fra industria e stampa. Talvolta i giudizi erano forse troppo tassativi ma nascevano dal confronto fra opere musicali di livello altissimo che uscivano in quegli anni e che imponevano un certo rigore metodologico. Oggi, invece, siamo innanzi, da un lato a un'impreparazione culturale diffusa dall'altro a una complementarità al mondo dei promoter e delle agenzie di stampa sommata a una serie di modelli dominanti nella società italiana che rendono "intoccabili" tutta una serie di personaggi. Uno di questi è senz'altro Francesco de Gregori, eletto a sommo poeta e a icona culturale "nobile" di un parte del paese ma che negli anni '70 veniva esaminato con grande rigore critico. Pertanto riporto alla luce un articolo della mitica rivista &q

Una riflessione su popular music e sviluppo tecnosociale

  Come spesso è stato preso in esame dai musicologi il perimetro della “popular music” contiene tutto quel materiale sonoro diffusosi nella società di massa, ovvero in quel modello sociologico venutosi a creare con la fase dell’industrializzazione caratterizzata dall’uso dei media. C’è da individuare nella diffusione dell’elettricità e degli apparati da questa alimentati il punto di partenza per la grande diffusione della “popular music” attraverso i mass media sempre più popolari e sempre più sofisticati sistemi di produzione e riproduzione del suono. La “popular music” si è sviluppata attraverso una serie di interazioni con vari elementi proposti dalla società capitalista nel corso del suo sviluppo e delle sue crisi. Il primo assunto che a qualsiasi ascoltatore appare chiaro è che sia mutata nel tempo con i costumi e le altre sovrastrutture della società, la “popular music” è fortemente connessa con i gruppi sociali che la fruiscono anche se soltanto in modo occasionale. Una dell

An Amptek playlist

  1)       Maxwell Sterling “Eris” da “Turn of Phrase” (2021) https://youtu.be/g3-GtsiUO3w 2)       Model Home + Saint Abdullah “Technical Standpoint” da “Invasive Inclinations” (PTP Records) (2021) https://purpletapepedigree.bandcamp.com/track/technical-standpoint 3)       Muqata'a “Tanqeeb” da “Kamil Manqus” (2021) https://youtu.be/i1FOt0mtQ9k 4)       Senyawa “Istana” da “Alkisah” (2021) https://youtu.be/mzQXNbgJhgA 5)       John Carpenter “Alive After Death” da “Alive After Death” (2021) https://youtu.be/A8NHR31TA9E 6)       Sara Haras “Sahra” da “Mirage” (Chinabot) (2021) https://www.youtube.com/watch?v=ETLvKXjxa-U&list=PL7cQ87K0rJG7sFPQDnFYJwEd1d50n4QN7&index=2 7)       Ziur “Antifate” da “Antifate” (2021) https://youtu.be/aetMzq_175I 8)       Carl Stone “Huanchaco” da “Stolen Car” (2021) https://youtu.be/15ijY1HqzgQ 9)       The Exaltics & Helena Hauff “Futuros” da “Futuros EP” (2021) https://youtu.be/kI4PW8PFBR8 10)   Floating Points,