Cos'è Altered State of Mind?
È il concentrato di una serie di miei
studi sulla chitarra elettrica. Sono alcuni anni che sto elaborando
materiali realizzati per sole chitarre elettriche, da un lato grazie
all'impiego di nuovi effetti digitali dall'altro anche a fronte
delle novità formali diffusesi con il dilagare della musica
elettronica, che mi hanno indotto a sperimentare in direzioni
differenti.
Quindi ho deciso di tracciare una
linea, di pubblicare lo stato delle cose riguardo le mie elaborazioni
per chitarra elettrica.
Ma si tratta di manipolazioni
effettuate con il computer?
Si tratta fondamentalmente di due
concept nei quali la chitarra si confronta con il digitale.
Il primo, nel quale l'editing avviene a
posteriori attraverso l'applicazione di plug-ins e di cuts effettuati
su Cubase, e incredibilmente riguarda i brani meno astratti come
“Posizioni nel Tempo”, “Altered State of Mind” e sul primo
movimento di “Dark Masses”.
E un secondo dove il computer è usato
soltanto per registrare e si tratta di improvvisazioni live
effettuate con una personale combinazione di effetti gestiti in tempo
reale.
Che differenza ci sarebbe fra queste
due modalità?
L'uso del computer induce a una
manipolazione a posteriori, che intendiamoci, nei brani indicati c'è
stata, con alcuni risultati interessanti a mio avviso. L'uso di una
pedaliera hardware introduce un approccio più live e di tipo
improvvisativo che porta a risultati diversi.
Quali tipi di effetti utilizzi,
analogici o digitali?
Sono molto attratto da effettistica che
mi permette di usare il suono della chitarra come fosse un
oscillatore di un sintetizzatore e che mi permettono di generare
pads, quindi utilizzo lunghissimi reverberi. Non ho preferenze fra le
tecnologie, se analogica o digitale, mi interessa il potenziale
innovativo.
Quindi non usi guitar synthesizers
in “Altered State”?
Negli ultimi anni sto usando due
diverse tecnologie, dopo aver parcheggiato il sistema esafonico che
mi permetteva di midizzare una normale chitarra elettrica, dato il
mio odio per i ritardi e le imprecisioni che introducevano, per non
parlare dei biadesivi per fissarli sugli strumenti. Utilizzo, ma non
in questo disco, controller appositi, a latenza zero, come
YouRockGuitar con i quali piloto via MIDI dei sintetizzatori, sia
virtuali che analogici.
Su “Altered State” utilizzo invece
sistemi monofonici pilotabili da una normalissima chitarra elettrica
e posizionabili in catena d'effetti come un distorsore qualsiasi, ne
posseggo vari e li alterno.
Chi sono i chitarristi che ti
piacciono nella scena contemporanea?
Ho varie influenze dal mondo della
chitarra, alcune classiche come Robert Fripp , Adrian Belew, David
Torn, Bill Frisell, Terje Rypdal, altre meno consuete come Glenn
Branca o Derek Bailey. Mi piacciono alcune sonorità che si sono
sviluppate negli ultimi anni attorno a vari generi musicali come il
post-rock.
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