Passa ai contenuti principali

Amptek: Worlds in Collision vol.2 (Eclectic)


Esce in questi giorni attraverso gli abituali canali virtuali di distribuzione in rete un nuovo lavoro di Eclectic Records, si tratta del secondo volume antologico di Amptek aka Alex Marenga chiamato "Worlds in Collision vol.2" (unreleased and rare tracks 1995-2003).


Lo scorso anno era stato pubblicato il primo volume che conteneva dei brani in bilico tra trip-hop ed electro-funk, con forti sbavature jazzrock, espressione di un periodo dei tardi anni 90 in cui Amptek aveva tentato la contaminazione fra il trip-hop e alcuni suoni davisiani.
Questa nuova raccolta include brani ancora precedenti, tutti remasterizzati e in alcuni casi remixati. Ci troviamo "Three Moons And Two Suns" visione sonora aliena prodotta con H501L dei Recycle, il primo brani di una collaborazione che si protrarrà per gli anni successivi sia a livello radiofonico che discografico.


Alcuni brani sono stati concepiti anche in epoche anteriori come "Home" o "Marinetti" e sfruttano strutture compositive particolarmente atipiche.
"Reality" venne scritto per la poesia di Remo Remotti "La Realtà" e per una serie complessa di ragioni il brano rimase inedito. "Dreamland" era una parentesi ambient già apparsa nella raccolta "Adventures in Eclectic Land". "The Zone" fu scritta come sigla della classifica della trasmissione di elettronica omonima di Radio Città Aperta di cui Amptek è stato fondatore.


Ma ascoltiamo direttamente l'autore in merito a questo lavoro:

D. Come mai questo titolo "Worlds in Collision" per queste raccolte?

R. Ancora il quadro complessivo non è chiaro, quando saranno usciti tutti i volumi sarà evidente come questi brani esprimano incursioni in territori sonori molto diversi, dalla techno industriale al jazzrock, dall'ambient al funky. Quindi ho dipinto il recupero di tutto questo materiale inedito o uscito soltanto in tirature molto limitate come coesistenza di mondi sonori molto diversi, in certi casi contrastanti. E' chiaro che producendo gli album ho tentato di accostare i brani più che cronologicamente per affinità stilistica.



D. Sono previsti altri volumi?

R. E' già pronto il volume 3 che conterrà i brani più dance e techno. Ci saranno i brani pubblicati in vinile su Eclectic e su Nature, grazie alla grande disponibilità e amicizia dimostrata da Marco Passarani. 

D. Come mai questa abbondanza di materiale?

R. Alcuni di questi brani sono usciti in piccola tiratura, ma molti sono effettivamente inediti. Il motivo è che li ho scritti nel momento di massima crisi del mercato discografico che danneggiò enormemente le piccole etichette indipendenti, dati i costi di produzione non indifferenti, pertanto fu difficile pubblicare certo materiale in tempo reale, fu un peccato, perchè si perse l'elemento di novità e freschezza che certi brani potevano avere.

D.C'è la prima collaborazione con Recycle
R. Si ricordo bene quell'episodio, realizzammo il lavoro nel mio home studio utilizzando strumenti ormai obsoleti. Il loop era gestito tramite un glorioso Ensoniq Mirage, un campionatore a 8 bit che dà al campione quel sapore lo-fi caratteristico, era per l'epoca uno strumento interessante anche per i suoi filtri analogici, i tappeti erano prodotti con Wavestation A/D e Yamaha TG55, mentre realizzavo le ritmiche in quel periodo con un sintetizzatore Yamaha per batteristi che si chiamava RM50, erano molto interessanti i risultati, i suoni non erano omologati alla serie TR della Roland erano più originali.
Il missaggio fu effettuato su DAT a 48Khz e il sequencer che usammo era un Cubase 3 per Atari.

D. CI sono altre cose ancora precedenti
R. In questo volume due ci sono brani che come scrittura musicale avevo inizialmente pensato suonati da strumenti acustici o elettrici e che successivamente arrangiai per suoni elettronici. La parti tematiche di "Home" o di "Marinetti" ad esempio le scrissi alla fine degli anni 80, ma ne realizzai solo alcuni anni dopo una versione elettronica. 
Si tratta di un viaggio attraverso produzioni che talvolta non sono riuscito a stampare perchè avulse dalla normale classificazione dei generi musicali, oggi dove la contaminazione sta esplodendo al massimo livello assumono un loro senso anche sul mercato

.

Commenti

  1. OUT NOW!!!!! an anthology of rarities and unreleased tracks by AMPTEK!!
    http://www.cdbaby.com/cd/amptek14

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Chitarra e synth, una riflessione estetica

Chitarra e synth, una riflessione estetica Nel recente articolo pubblicato da princefaster.com sulla storia della chitarra synth e dei suoi protagonisti abbiamo accennato anche ai risultati pratici dell’applicazione di questa tecnologia nei dischi realizzati da quando questa innovazione è stata introdotta. http://www.princefaster.it/la-lunga-storia-della-chitarra-synth-analisi-ed-evoluzione/ Riteniamo però opportuno un ulteriore approfondimento sul tema del suono sintetico nella popular music degli ultimi decenni. Il suono sintetico Cos’è il synth e cosa produce? Il sintetizzatore è l’assieme di moduli elettronici sviluppati nel corso del XX secolo connessi fra di loro al fine di produrre un suono mediante l’impiego di circuiti elettrici. Il rapporto fra suono ed elettricità si crea appena quest’ultima viene introdotta nella civiltà industriale. I pionieri delle prime macchine che emettono suoni mediante la sollecitazione di correnti elettriche anziché vibra

Un articolo di Muzak su Francesco de Gregori, quando la stampa musicale non aveva peli sulla lingua

Negli anni '70 italiani si era formata una critica musicale, politicizzata e ma molto preparata, che raccontava i fenomeni della musica popolare senza i condizionamenti dovuti ai rapporti economici che esistono ormai fra industria e stampa. Talvolta i giudizi erano forse troppo tassativi ma nascevano dal confronto fra opere musicali di livello altissimo che uscivano in quegli anni e che imponevano un certo rigore metodologico. Oggi, invece, siamo innanzi, da un lato a un'impreparazione culturale diffusa dall'altro a una complementarità al mondo dei promoter e delle agenzie di stampa sommata a una serie di modelli dominanti nella società italiana che rendono "intoccabili" tutta una serie di personaggi. Uno di questi è senz'altro Francesco de Gregori, eletto a sommo poeta e a icona culturale "nobile" di un parte del paese ma che negli anni '70 veniva esaminato con grande rigore critico. Pertanto riporto alla luce un articolo della mitica rivista &q

un articolo scritto per la scomparsa di Alessandro Alessandroni

Alessandro Alessandroni, death of the whistle The Man Alessandro Alessandroni died on March 26 (2017) at 92 years. Composer, conductor and multi-instrumentalist he will be remembered for his skills as a guitarist and whistler in many famous Italian and international cinema soundtracks Alessandroni began to play various instruments such as guitar, mandolin, piano, flute and sax like a self-taught.  After graduating from the conservatory of Rome he began to work with the “Fonolux” society as member of orchestra for film music. In that period he met Nino Rota who discovers his talent as a whistler. He was nicknamed "whistle" (“fischio”) by director Federico Fellini. Its crisp, clean whistle has been appreciated by many Italian composers of film.  In 1964 Ennio Morricone calls him to make a "fischiatina" (“a little whisper”) for a unknown western movie by Sergio Leone and this song was the theme of the titles of "A Fistful of Dollars". On this music Alessandro